
17 Set La metà senza voce, una conferenza online per dare voce alle donne nepalesi
ASIA Trento organizza una conferenza web per raccontare la condizione della donna in Nepal. L’evento, che si terrà in data 23 settembre alle ore 10, si inserisce nell’ampio programma di conservazione ambientale e miglioramento della condizione femminile nel distretto di Rasuwa in Nepal, finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento e il network ASIA Trento, Roma e Nepal.
Figlia, moglie, madre. In Nepal la donna non viene mai considerata tale, nonostante l’uguaglianza di genere sia regolamentata dalla costituzione nepalese del 2015 e nello stesso anno sia stata eletta la prima presidente donna nella storia del Nepal. La società nepalese è sempre stata tradizionalmente patriarcale: gli uomini sono sempre stati considerati superiori alle donne.
La donna-figlia, ancora oggi, continua a non avere le stesse opportunità dei fratelli maschi: il tasso di scolarizzazione femminile è pari al 57,4% a fronte del 75,1% del tasso maschile. Nelle aree rurali, in particolar modo, molto spesso le bambine sono costrette a sposarsi prima della pubertà. Nei testi antichi di religione induista veniva chiaramente specificato che se una ragazza si sposa dopo aver raggiunto la pubertà, i suoi genitori hanno fallito il loro compito e potrebbero andare all’inferno. Oggi i matrimoni precoci sono illegali ma tradizionalmente si cerca di far sposare presto le proprie figlie e di non farle studiare poiché i genitori della sposa sono obbligati a offrire una dote per la futura vita degli sposi, la quale è commisurata al livello di istruzione e di casta.
La donna-moglie si occupa della gestione domestica, del lavoro nei campi e della cura dei figli. Tradizionalmente la donna non ha gli stessi diritti dell’uomo: la sua posizione nella società è principalmente subordinata a quella del marito, sia nelle posizioni sociali che economiche; le donne hanno sempre avuto un accesso limitato all’economia di mercato, ai servizi produttivi nonché al sistema d’istruzione, all’assistenza sanitaria e alla politica locale. Le donne non hanno il diritto di essere proprietarie di una terra o di avere un reddito indipendente.
Durante il periodo mestruale, in particolare nelle aree remote e meno sviluppate del Nepal, vengono spesso isolate in stanze o capanne separate poiché considerate impure. Il Chhaupadi (pratica sociale di tradizione Hindu che proibisce alle donne di fare qualsiasi tipo di attività durante le mestruazioni e prevede il confinamento in capanne create appositamente per tale scopo) è ormai vietato in Nepal dal 2005 ed è divenuto reato penale dal 2018. Tuttavia, restano attuali alcune credenze e la donna continua ad essere discriminata in tale periodo; molto spesso le viene impedito di toccare il cibo e di entrare in contatto con l’acqua.
La donna-madre è molto spesso una bambina, che dà alla luce dei figli quando ancora ella stessa dovrebbe essere considerata una figlia. Una moglie che non può avere figli viene spesso abbandonata e discriminata. Le madri nepalesi sono frequentemente malnutrite poiché sin da bambine sono state nutrite dopo i loro parenti maschi. Durante la gravidanza non effettuano regolari controlli e spesso sviluppano problematiche legate al parto. Nelle aree rurali la gran parte delle donne non hanno mai incontrato un ginecologo e tendono a voler partorire in casa per paura e ignoranza.
Molto spesso la donna viene reputata come schiava del marito e non può contrariare l’uomo. Le violenze domestiche sono molto frequenti in Nepal: il 48% delle donne ha dichiarato di aver subito violenza e il 27% ha subito violenze fisiche. La condizione di isolamento domiciliare imposta dall’attuale lockdown, al fine di limitare la diffusione del Covid-19 (un primo lockdown in Nepal è durato dal 24 marzo al 17 giugno e l’attuale è iniziato il 20 agosto ed è attualmente in corso), ha causato numerosi casi di violenza domestica; la National Women Commission dichiara che “ogni 10 minuti una donna chiama la linea telefonica anti violenza per chiedere assistenza”. Molte donne non denunciano le violenze subite per paura di essere disonorate dalle famiglie.
COSA FACCIAMO
Il network ASIA (composto da ASIA Trento, ASIA Roma e ASIA Nepal), in collaborazione con il Nepal Agroforestry Foundation, il Langtang Park e i partner trentini Associazione Forestali Trentini, Associazione Apicoltori Trentini e Trentino for Tibet, sta implementando un progetto che mira al miglioramento delle condizioni di vita delle donne che abitano le aree limitrofe del Langtang Park, attraverso opportunità di reddito legate alla conservazione ambientale e alla promozione delle filiere forestali non legnose (creazione e gestione di vivai per la piantumazione di alberi per la riforestazione, allevamento, apicoltura, funghicoltura).
Il progetto, finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento e dal network ASIA, prevede la realizzazione di diverse attività di formazione e distribuzione rivolte alle donne e alle loro famiglie al fine di rafforzare le loro competenze in ambito agricolo ed economico, oltre che rendere consapevoli le donne dell’area rurale di Rasuwa circa i loro diritti sulla terra e la proprietà.
L’iniziativa, di durata triennale, prevede, inoltre, numerose attività di sensibilizzazione della comunità trentina e italiana su tematiche quali la condizione femminile in Nepal, la conservazione ambientale e il cambiamento climatico, l’apicoltura. Verrà organizzata, infine, una mostra fotografica finale strettamente legata alle attività del progetto.
UN CONVEGNO ONLINE PER DARE VOCE ALLE DONNE NEPALESI
Il primo appuntamento di sensibilizzazione prevede la realizzazione della conferenza online “La metà senza voce. Discriminazione di genere e diritti delle donne in Nepal”. La conferenza potrà essere seguita su web sulla piattaforma GoToMeeting il 23 settembre dalle ore 10,00 alle ore 12,00 iscrivendosi gratuitamente qui>>
UNA RACCOLTA FONDI PER RIDARE SPERANZA
Una campagna di raccolta fondi “ASHA: una speranza per le donne nepalesi” (Asha in nepalese significa speranza) è stata avviata dal network ASIA per permettere alle donne nepalesi di avere una nuova speranza attraverso l’avvio di attività di apicoltura e produzione di miele. Anche tu potrai dare voce alle figlie, alle mogli e alle madri… Con una donazione è possibile aiutarle finalmente ad essere DONNE. DONA ORA>>