Note dal Tibet

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28 Set Note dal Tibet

Note dal Tibet

Esplorando la melodia e la spiritualità degli strumenti musicali rituali 

La musica è una forma d’arte universale che supera confini culturali e linguistici, toccando i cuori delle persone in tutto il mondo. Anche in Tibet la musica ha radici molto profonde. Infatti, gli strumenti musicali tibetani riflettono la ricca spiritualità, cultura e storia di questa regione unica, e i loro suoni offrono un’incredibile esperienza sonora.

Nonostante le sfide sociali e politiche che il Tibet ha affrontato nel corso degli anni, la musica continua a svolgere un ruolo vitale nella preservazione dell’identità culturale. Questi strumenti non sono solo veicoli di espressione artistica. Sono ponti che collegano il passato con il presente e il futuro, collegano l’individuo con il suo mondo spirituale. 

Ogni strumento ha il suo significato e le sue peculiarità, e sono davvero tantissimi. Perciò andremo a scoprirne insieme solo alcuni:

 

Damaru, ཌ་མ་རུ


1Il ḍamaru è un antico strumento a percussione, unico del suo genere, che ha origine nell’India antica e che è stato poi adottato dalle regioni himalayane presumibilmente a partire dall’VIII secolo.

Caratterizzato da un doppio tamburo, a forma di clessidra, spesso è realizzato in legno oppure, tradizionalmente, da due calotte craniche invertite. Al loro interno si potevano trovare preziosi mantra, scritti in oro. 

Utilizzo e significato

Si suona ruotando, facendo sì che il battitore oscillante colpisca ciascun lato. Tradizionalmente è tenuto tramite un cordoncino nella mano destra, la “mano del metodo” accompagnata solitamente nei rituali buddhisti con la campana, che è tenuta invece nella mano sinistra, la “mano della saggezza”. Il ḍamaru è spesso utilizzato dai monaci buddhisti durante le cerimonie religiose e le pratiche di meditazione. I suoni prodotti dallo strumento sono considerati purificanti e in grado di purificare l’ambiente circostante da influenze negative. 

La forma a doppio tamburo del damaru rappresenta spesso la dualità dell’universo, l’armonia e l’unione di forze opposte come il maschile e il femminile, il giorno e la notte, e così via. 

 

Dril bu, དྲིལ་བུ


2Il dril bu è una campana con dorje (རྡོ་རྗེ་), uno strumento musicale e rituale fondamentale all’interno del Buddhismo tibetano. Spesso utilizzato nelle cerimonie religiose, nelle pratiche di meditazione e durante le sessioni di insegnamento.

È composto da due parti principali: la campana (dril) e il dorje (o vajra). La campana ha un manico e una campana a forma di ciotola capovolta, mentre il dorje ha una forma simile a un fulmine o a un oggetto affilato a entrambe le estremità. La campana rappresenta il principio femminile, la saggezza e la vacuità, mentre il dorje rappresenta il principio maschile, il metodo e la compassione.

Simbologia 

Il suono del dril bu, è ritenuto avere effetti purificatori e protettivi. Rappresenta la voce della saggezza che chiama gli esseri al risveglio, mentre il suono del dorje (quando colpisce la campana) rappresenta la tagliente chiarezza della mente risvegliata.

La campana e il dorje simboleggiano l’interazione complementare di diversi aspetti della realtà. La campana rappresenta la vacuità, l’apertura e la spaziosità, mentre il dorje rappresenta la chiarezza, la precisione e l’energia attiva. La pratica buddhista mira a integrare questi aspetti, raggiungendo un equilibrio armonioso tra la saggezza e la compassione.

Ruolo nelle Cerimonie

Il dril bu è spesso utilizzato durante le cerimonie religiose, come parte integrante dei rituali tantrici e delle pratiche di meditazione. Nelle cerimonie tantriche, il suono del dril bu viene utilizzato per indicare diverse fasi della pratica e per rappresentare l’unione degli opposti nella ricerca della verità ultima.

 

Dungchen, དུང་ཆེན


3Conosciuto anche come “corno lungo”, il dungchen è uno strumento a fiato iconico del Tibet. Ha una lunga tuba di legno o metallo di notevoli dimensioni. Viene utilizzato principalmente nelle cerimonie religiose buddhiste, al fine di riprodurre un suono sacro, maestoso e che aiuti la contemplazione.

Nella parte superiore del tubo si trova una campana che amplifica il suono, mentre la parte inferiore spesso è curva. 

Utilizzo e significato

Il dungchen è largamente utilizzato nelle cerimonie religiose buddhiste di tutte le tradizioni del Tibet. Il suo potente suono è considerato un mezzo per attirare l’attenzione delle divinità e degli esseri spirituali, così come per purificare l’ambiente e allontanare le influenze negative.

Il suo suono è un ponte, un canale di comunicazione con il mondo spirituale. Infatti, viste le varietà delle melodie che possono essere riprodotte, il suono del dungchen è spesso associato alle diverse qualità delle divinità buddhiste e alle diverse fasi della pratica spirituale.

Inoltre, il suono potente e penetrante può rappresentare la rinuncia all’ego e alla distrazione, facilitando quindi la concentrazione e la meditazione.

 

Dungkar, དུང་དཀར


4La conchiglia, nota anche come dungkar in tibetano (lett. “conchiglia bianca”), è uno strumento musicale tradizionale di carattere spirituale sia in Tibet che in altre regioni himalayane. Questo strumento a fiato viene realizzato a partire dalla conchiglia di un mollusco marino e, tramite l’utilizzo di cere o altri materiali, vengono create delle aperture specifiche.

Il suo suono è potente e penetrante, simile al suono di un corno o di una tromba, ed è anche in grado di attraversare notevoli distanze.

Utilizzo e significato

Nel Buddhismo tibetano la conchiglia bianca destrogira è uno dei simboli di buon auspicio. Il suo suono rappresenta il suono primordiale, melodioso e onnipervasivo degli insegnamenti del Buddha. Il suono della conchiglia viene utilizzato per iniziare le cerimonie religiose, segnalare momenti significativi e invocare benedizioni.

 

 

Kangling, རྐང་གླིང་


#NotedalTibet (2)Il kangling, o kangdung, è uno strumento musicale tradizionale che ha una simbologia molto particolare e profonda all’interno del buddhismo tibetano e che va al di là della sola esperienza sonora e sensoriale.
Questo strumento a fiato è un corno fatto da un osso umano, spesso il femore, o da un osso di animale, come la pecora o la capra. Esso viene realizzato intagliando l’osso in modo che assomigli a un corno. 
Talvolta viene prodotto anche interamente in metallo, come nella versione che vedete in foto. 
Associato al richiamo di un uccello, questo suono speciale è solitamente stridente e forte.

Utilizzo e significato

Il kangling è spesso utilizzato durante le pratiche tantriche e le cerimonie di trasmissione di insegnamenti spirituali. Viene suonato come parte di rituali, per purificare l’ambiente, per allontanare le forze negative e per facilitare il raggiungimento di un profondo stato meditativo. Da un punto di vista simbolico, si ritiene che il suono del kangling abbia la capacità di trascendere l’attaccamento agli oggetti materiali e la paura della morte, considerati dal buddhismo tibetano come ostacoli alla realizzazione spirituale. Si ritiene quindi che il suono del kangling possa essere uno strumento di elevazione spirituale, che possa guidare il praticante a una consapevolezza più profonda della natura della realtà.

Rispetto e sensibilità

È importante sottolineare che l’uso del kangling richiede un grande rispetto e sensibilità nei confronti dei defunti e delle tradizioni culturali. È fondamentale quindi trattare tali strumenti con il massimo riguardo e con una comprensione dell’importanza simbolica e spirituale che rappresentano.