
06 Nov SOS Terremoto in Nepal
Il Nepal venerdì 3/11 è stato colpito da un terremoto durissimo, coinvolgendo in particolare i distretti di Jajarkot e Rukum West, a nord-ovest del Paese.
Ad oggi si contano 157 morti, 349 feriti, 17.792 abitazioni completamente distrutte e altre 17.529 danneggiate, nonché 300 scuole in macerie. Qui è già inverno, di notte le temperature scendono sotto i 5°C e sono decine di migliaia gli sfollati che hanno bisogno di un riparo sicuro dalle intemperie. In più, tantissimi bambini rischiano di non poter più andare a scuola per diverso tempo.
Nei giorni scorsi Emanuele e Nabaraj, dello staff di ASIA, sono stati a Shirpachaur, Bayalatole e Balachaur, 3 villaggi situati in zone molto remote tra i distretti di Jajarkot e di Rukum e terribilmente colpiti dal terremoto. Hanno valutato i danni subiti dalla popolazione e rilevato le necessità più urgenti.
La situazione è molto grave. Quasi tutte le case sono danneggiate in maniera permanente, con tutta la popolazione al momento alloggiata in tende piccole. Come già detto, qui è già inverno e fa davvero molto freddo, soprattutto la notte, con rischi per la salute della popolazione già provata.
A Shirpachaur, a 2200m di altezza nel distretto di Jajarkot, la scuola è stata danneggiata gravemente e ci sono circa 250 bambini che non possono seguire le lezioni. A Bayalatole (1800m), sempre a Jajarkot, la scuola è stata del tutto distrutta eccetto per un’aula. Questo villaggio è particolarmente sfortunato: si trova su un versante montuoso caratterizzato da forte erosione e terreno agricolo per niente fertile. La produzione agricola è sufficiente a soddisfare solo 3 mesi di fabbisogno alimentare degli abitanti, che sono poi costretti ad andare a lavorare fuori come manodopera per poter sostenere le proprie famiglie. Il villaggio di Balachaur a Rukum ha visto distrutte 15 case, per fortuna ha ancora accesso alla scuola, ma si è rotto il sistema idrico e la mancanza dell’acqua è un problema serio in queste condizioni.
Il bisogno più urgente è di rifugi temporanei per permettere a queste famiglie di affrontare l’inverno imminente, e c’è sicuramente bisogno di scuole temporanee e di bagni, dona ora!
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Leggi
i comunicati di Emanuele Assini, Responsabile Progetti in Nepal, e di Andrea Dell’Angelo, presidente di ASIA.
COMUNICATO DEL 14/11/2023
Oggi siamo rientrati a Kathmandu dopo circa 2000 km di viaggio per raggiungere i distretti colpiti dal terremoto di Jajarkot e Rukum West. Il personale di ASIA è stato fuori ufficio per 6 giorni, durante i quali abbiamo fatto un rapido assessment dei bisogni nei villaggi di Shirpachaur, Bayalatole (entrambi nella municipalità di Barekot del distretto di Jajarkot, estremamente vicini all’epicentro del terremoto) e Golchaurtole (municipalità di Sanibheri, distretto di Rukum West), dove abbiamo dormito in tenda all’adiaccio per ridurre i rischi.
La situazione in questi villaggi remoti è veramente grave, quasi il 90% delle case ha subito forti danni strutturali e molte abitazioni sono venute giù completamente. I residenti di queste aree remote, famiglie di contadini di sussistenza, sono al momento tutti alloggiati in tende piccolissime, con a malapena le coperte necessarie, poco cibo e in situazioni igieniche disastrose, considerato che sono venuti giù quasi tutti i bagni dei villaggi. Si tratta in totale di 341 famiglie. Ci sono inoltre circa 400 studenti nei villaggi di Shirpachaur e di Bayalatole senza possibilità di proseguire le lezioni, visto che le due scuole dei villaggi sono state danneggiate fortemente e con le scosse di terremoto che stanno continuando non sono assolutamente un posto sicuro. C’è assolutamente bisogno di fornire delle scuole temporanee a questi studenti, e di fornire degli shelter temporanei a tutti gli abitanti di questi villaggi per assicurare riparo, visto che l’inverno è alle porte e due dei tre villaggi si trovano tra i 1800 e i 2100 metri di altitudine.
Va inoltre evidenziato che la situazione di supporto da parte del governo e delle organizzazioni internazionali è estremamente carente, con soccorsi e supporto fornito solo in vicinanza alle strade e quasi a malapena nelle zone remote, dove gli abitanti hanno ricevuto solo una coperta a famiglia, piccolissimi teli di plastica che non sono sufficienti per costruire tende che possano ospitare le famiglie intere in condizioni accettabili, e cibo assolutamente inadatto al sostentamento di queste persone (4 pacchi di biscotti a famiglia e 2 di noodles istantanei nel villaggio di Shirpachaur). La necessità primaria di queste famiglie è di avere shelter temporanei per l’inverno, bagni e scuole temporanee per permettere ai bambini di continuare le lezioni scolastiche, ma purtroppo in questo momento la cooperazione si è concentrata sul fornire cestini sanitari e beni di seconda necessità che non rispondono ai bisogni primari di queste popolazioni. Inoltre, il governo ha richiesto di adottare la “one door policy”, che consiglia alle organizzazioni di distribuire i beni di soccorso ai governi locali piuttosto che direttamente alle famiglie, e si sta creando una situazione di intoppo in cui i governi locali non riescono a gestire il tutto, con altissimo rischio di corruzione e di utilizzo preferenziale dei beni ricevuti.
Il team di ASIA ha condotto degli assessment in questi 3 villaggi, che abbiamo intenzione di supportare nella costruzione di scuole temporanee, e nell’immediato, con l’approvvigionamento di shelter (composti da 12 fogli CGI – Corrugated Galvanised Iron) e attrezzi necessari al montaggio (chiodi, martelli, istruzioni per fosse di drenaggio, pali per impalcatura). Con circa 300 euro sarà possibile fornire ad una famiglia un kit di shelter temporaneo che permetterà a queste persone di sopravvivere l’inverno, mentre verranno pianificati interventi di lungo termine per garantire il sostentamento dei terremotati nella fase di post emergenza.
Un saluto,
Emanuele
COMUNICATO DELL’8/11/2023
Cari amici,
ecco qualche aggiornamento dal violento terremoto che lo scorso fine settimana ha colpito il Nepal, in particolare a Rukum West e Jajarkot, distretti remoti e montuosi a nord-ovest del Paese. Ad oggi si contano 157 morti, 349 feriti, 17.792 abitazioni completamente distrutte e altre 17.529 danneggiate, nonché 300 scuole in macerie.
L’esercito nepalese ha allestito qualche campo temporaneo a Jajarkot, nelle aree più facilmente raggiungibili: 3 nella municipalità di Nalagadh (per un totale di 60 posti letto) e 5 in quella di Bheri (100 posti letto totali).
Tuttavia, non sta arrivando alcun aiuto nella maggior parte dei villaggi, che si trovano invece in zone aspre, remote e isolate, tra i 1644 e i 3052 metri di altitudine. Qui è già inverno, di notte le temperature scendono sotto i 5°C e sono oltre 5000 gli sfollati che hanno bisogno di un riparo sicuro dalle intemperie, di cui molti già stanno riscontrando seri problemi di salute a causa del freddo e del gelo. In più, tantissimi bambini rischiano di non poter più andare a scuola per diverso tempo.
ASIA ha lanciato una raccolta fondi per sostenere concretamente le famiglie e i bambini terremotati, alla quale potete unirvi qui.
Domani, 9/11, il nostro staff locale si recherà sul posto per individuare villaggi e famiglie alle quali distribuire rifugi temporanei di onduline e utensili per cucinare, per verificare lo stato degli edifici scolastici ed eventualmente realizzare scuole temporanee per dare la possibilità ai bambini di riprendere la scuola al più presto.
Vi siamo davvero grati per il sostegno e per la tanta partecipazione che ci state dimostrando in questi giorni.
A presto con nuovi aggiornamenti,
Andrea