Mitigare le conseguenze dello dzud in Mongolia

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In Mongolia su 3 milioni di abitanti ci sono 70 milioni di capi di bestiame (come la popolazione italiana) e 300.000 persone vivono di pastorizia (e circa un’ulteriore milione ne beneficiano indirettamente).Vengono allevati pecore, capre da cachemere e cavalli e i pastori nomadi mongoli cambiano pascolo quattro volte l’anno, seguendo l’alternanza delle stagioni.

In questo Paese esiste un fenomeno atmosferico, lo dzud: un periodo che va da gennaio a marzo in cui le temperature sono molto rigide e che con i cambiamenti climatici è peggiorato fino a raggiungere i -50. Le problematiche aumentano a marzo, quando gli animali partoriscono con la conseguenza di un alto tasso di mortalità sia tra i giovani capi sia tra quelli che danno alla luce i nuovi capi di bestiame (nel 2016 un milione e centomila capi sono andati persi).

Molti pastori non hanno delle stalle adatte a resistere a queste temperature così rigide, così gli animali muoiono stremati e i pastori, la cui unica fonte di guadagno sono gli animali, cercano di rimediare svendendo il bestiame per macellarlo ma il prezzo della carne crolla e si indebitano: circa il 47% dei pastori mongoli è vittima di questo circolo vizioso. Inoltre c’è un sovrasfruttamento dei pascoli da parte di allevatori di capre di cachemere che impoveriscono il terreno e non permettono la rigenerazione del pascolo.

ASIA, in collaborazione con People in Need, ha portato avanti una serie di azioni per aiutare i pastori mongoli: la distribuzione di 422 pecore ai pastori più in difficoltà insieme al foraggio e a micronutrienti per far resistere maggiormente gli animali al rigido inverno; sono stati individuati quali sono i comportamenti virtuosi di adattamento agli effetti dello dzud già messi in atto da alcuni pastori; sono stati creati dei sistemi innovativi di collaborazione tra pastori; sono state formate 454 famiglie (per un totale di 1816 beneficiari) sui comportamenti virtuosi da tenere durante l’inverno. Inoltre è stato pubblicato un manuale, distribuito alle 454 famiglie coinvolte, con istruzioni sull’alimentazione degli animali, in special modo durante il periodo invernale.

Progetto cofinanziato con 

Tavola Valdese